POR Marche FSE 2014-2020 ASSE II - Priorità di investimento 9.4Risultato 9.3 Tipologia di azione 9.4.B
Implementazione e miglioramento dei servizi erogati dagli Ambiti Territoriali Sociali
La finalità generale: innalzare il livello di offerta dei servizi sociali del territorio dell'Ambito XX e, quindi, incrementare il livello di fruizione dei servizi di segretariato sociale (PAT e Sportelli Sociali dei 3 Comuni), promuovendo modalità uniformi di presa in carico e gestione degli interventie servizi sul territorio.
Le finalità specifiche sono:
- miglioramento dell'accesso ai servizi e dell'attività di presa in carico
- progressiva implementazione a livello regionale dello standard di PUA definito con DGR n. 111 del 23/02/2015, al fine di garantire la componente sociale della presa in carico integrata socio-sanitaria, laddove necessaria;
- potenziamento dell'offerta di opportunità di inserimento in percorsi di inclusione attiva per gli utenti svantaggiati presi in carico dal Servizio Sociale Professionale,
- potenziamento dell'offerta di servizi socio-educativi extrascolastici alle famiglie con figli minorenni per il supporto alle funzioni educative genitoriali e per favorire l'inclusione dei genitori nel mercato del lavoro.
Attività:
1) funzione "Accesso/Sportelli sociali" - Il Progetto prevede il potenziamento dei servizi di segretariato sociale (PAT e Sportelli Sociali) presenti nei 3 Comuni dell'ATS XX. Si prevede l'ampliamento dei giorni di apertura degli sportelli PAT: n. 4 sportelli ulteriori per un totale di 27 ore settimanali dedicate al front-office.
Inoltre, in concertazione con l'U.O.SeS territorialmente competente e in ottemperanza di quanto previsto dalla DGR Marche n. 111 del 23/02/2015, si provvede alla progressiva integrazione nel PUA.
La stima di fruizione dei servizi, in rapporto alla popolazione residente nei Comuni dell'ATS XX, risulta maggiore/uguale al 7%. Sulla base di questo dato, ritenuto virtuoso rispetto alla media regionale, il nostro obiettivo a livello quantitativo è quello del mantenimento o, ove possibile, potenziamento del dato relativo all'accesso ai servizi. A livello qualitativo si intende uniformare ulteriormente le modalità di pre-assessment del PAT/Sportello Sociale a livello territoriale e potenziare l'integrazione di questi con la rete dei servizi sociali e socio-sanitari presenti che agiscono da antenne sensibili diffuse. In questo modo si promuove la trasmissione e la segnalazione dei casi di fragilità e disagio sociale ai PAT che agiscono in funzione di prima valutazione e pre-assessment ai fini dell'eventuale presa in carico del Servizio Sociale comunale.
2) Funzione "Presa in carico" - sulla base dell’implementazione delle Linee Guida di cui alla DGR , si realizza la diffusione di modalità standardizzate uniformi di presa in carico nei 3 Comuni dell'ATS XX. In vista di quanto concertato in sede di U.O.SeS per l'implementazione del PUA e del rafforzamento dell'integrazione socio-sanitaria, si adeguano le modalità operative dei Servizi Sociali e dei PAT/Sportelli di segretariato alle fasi strutturate di presa in carico indicate nelle linee guida nazionali del SIA e di quelle regionali di cui al presente bando.
Attraverso il potenziamento delle risorse professionali, in funzione di supporto al Servizio Sociale professionale, si intende agevolare la progressiva definizione di progetti individualizzati sulla base di:
Un pre-assessment di prima conoscenza/valutazione dell'individuo/nucleo familiare da parte dei PAT, quale filtro efficace delle richieste complesse provenienti dai cittadini;
La discussione del caso in un Equipe Multidisciplinare EM appositamente costituita con i referenti sociali, socio-sanitari competenti del caso; L'assessment, ovvero l'approfondimento dell'analisi delle risorse/bisogni complessi del caso e il confronto dell'EM sulle strategie individualizzate più efficaci da attivare;
la progettazione personalizzata degli interventi, con il coinvolgimento ulteriore dei CPI e dell'operatore della mediazione nei casi di inserimento socio-lavorativo e dell'Educatore professionale nel caso di disagio familiare e rischio per il minore; monitoraggio degli interventi ed implementazione della cartella sociale del beneficiario nel sistema informativo SiCare dialogante con il Cruscotto operativo Regione Marche.
Il Progetto prevede il potenziamento delle risorse professionali dedicate alla presa in carico nei Servizi sociali professionali comunali. Per presa in carico si intende la funzione del Servizio Sociale professionale in favore di una persona o di un nucleo familiare in risposta ai bisogni complessi che richiedono interventi personalizzati di valutazione, consulenza, orientamento, attivazione di prestazioni sociali, nonché attivazione di interventi in rete con le altre risorse dei servizi pubblici e privati del territorio.Si ritiene che tale metodologia possa e debba essere estesa anche ai soggetti già in carico ai servizi ma per i quali fino ad oggi non c'è stata una presa in carico strutturata come quella proposta dalle Linee Guida. Dall'analisi dell'utenza richiedente il contributo del SIA, ad esempio, risultano beneficiari per larga parte utenti già noti ed in carico ai servizi. Tuttavia, ad oggi siamo stati in grado di garantire solo interventi frammentati, discontinui e maggiormente basati sulla risposta al bisogno emergenziale. I contribuiti di cui al POR FSE in oggetto contribuiscono a determinare una nuova “stagione” per i nostri servizi e a determinare reali possibilità di risposte più efficaci, integrate a livello socio-sanitario e strutturate in prospettiva di un uso più efficace delle risorse.
3) Funzione "Tirocini sociali, tutoraggio e inserimento lavorativo" - supporto all'attivazione di percorsi di inclusione sociale all'espletamento delle funzioni di accompagnamento/tutoraggio, finalizzate alla fruizione di work-experiences e tirocini da parte di soggetti svantaggiati. L'intervento è finalizzato a valutare le capacità e le potenzialità lavorative, alla progettazione e realizzazione di interventi personalizzati a favore di soggetti in carico ai Servizi Sociali, attivando interventi in rete con il sistema dei servizi e delle istituzioni presenti sul territorio che si occupano di politiche attive del lavoro e di inserimento lavorativo di persone in difficoltà, in primis con i Centri per l'Impiego (CPI).Gli interventi sono orientati sulla base delle indicazioni contenute nella DGR n.293/2015 e delle “Linee Guida nazionali per i tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all'inclusione sociale, all'autonomia delle persone e alla riabilitazione” approvate il 22/01/2015 dalla Conferenza Permanente Stato-Regioni. Risultano in primis beneficiari dell’intervento di Tutoraggio i soggetti/nuclei familiari risultati beneficiari del SIA; con gli stessi viene concordato un progetto individualizzato finalizzato al superamento di preesistenti condizioni di svantaggio, che condizionano l’autonomia della persona/famiglia, con particolare riferimento all’acquisizione o al mantenimento di abilità socio-lavorative. A tutt’oggi la percentuale di ammissione ai benefici del SIA risulta fortemente limitato rispetto ai richiedenti (indicare percentuale……) si ritiene pertanto di dover estendere l'azione in oggetto anche alla platea dei nuclei che sono rimasti esclusi da tale misura ma che presentano oggettivamente una condizione di elevata fragilità sociale così come ad altri soggetti in carico ai servizi che presentano moltelici condizioni di rischio, spesso compresenti ed interdipendenti, e che possono essere relative a: 1. basso livello di istruzione; 2. competenze professionali deboli o superate; 3. condizioni economiche al limite o sotto la soglia di povertà; 4. forte disagio psicologico; 5. fragilità personale, abbandono sociale, assenza di reti formali e informali; 6. scarsa contrattualità sociale.
La funzione "Tirocini sociali, tutoraggio e inserimento lavorativo" si inserisce in una più complessa progettualità riferita alla persona e al contesto socio-familiare di appartenenza, la cui titolarità è in capo ai Servizi Sociali.I Servizi specialistici del territorio (CPI) vengono chiamati a partecipare all'EM e, coinvolti in fase di assessment alla progettazione degli interventi di formazione o inclusione lavorativa da attiavre. La figura professionale impegnata nell'intervento di turaggio è quella dell'operatore della mediazione, con maturata esperienza professionale specifica decennale. Sulla base del progetto individualizzato definito in fase di assessment, si attiva l'accompagnamento e il monitoraggio della persona nel suo percorso di verso l'inserimento lavorativo.
In particolare l’operatore della mediazione, in collaborazione con i CPI: redige il profilo socio-lavorativo delle persone seguite; svolge la mediazione nei momenti di presentazione dei casi da parte dei Servizi invianti per la valutazione d’idoneità ai percorsi d’inserimento lavorativo; progetta i percorsi d’inserimento lavorativo mirato; accompagna e supporta la persona durante i percorsi d’inserimento lavorativo; individua le agenzie lavorative, le contatta e definizione i rapporti con le medesime per la collocazione e il monitoraggio dei percorsi d’inserimento lavorativo; supporta l'attività di matching domanda offerta; definisce e cura dei rapporti con i datori di lavoro dei progetti d’inserimento lavorativo; monitora il percorso; verifica l’andamento delle attività.
Al fine di consentirne un efficace inclusione sociale si interviene sulla base di un progetto personalizzato che viene concordato con il beneficiario, monitorato e verificato tra operatori dei servizi socio-sanitari, del CPI, e del mondo del lavoro. In particolare si provvede a: - attivare interventi di orientamento, consulenza e sostegno rivolti a soggetti svantaggiati; - programmare, elaborare e realizzare progetti di integrazione lavorativa e collocamento mirato; - accompagnare i soggetti disabili in un percorso di acquisizione di autonomia attraverso progetti personalizzati e favorire un percorso di professionalizzazione specifica; - valutare e verificare gli inserimenti lavorativi in base agli obiettivi stabiliti; - tutorare e monitorare le aziende idonee ad ospitare soggetti svantaggiati in carico ai servizi sociali; promuovere una rete sociale integrata.I principali soggetti coinvolti nella rete sono: a) istituzionali (Comuni, CPI, Servizi Sanitari; Associazioni Sindacali); b) di mercato: aziende e cooperative sociali; c) di solidarietà sociale: associazioni.
4) Funzioni "Assistenza educativa" e "Sostegno alle funzioni genitoriali". Tra le azioni messe in campo per contrastare l'insorgere di forme di disagio sociale, particolare attenzione viene dedicata a quelle mirate a ridurre i fattori di rischio e di cronicizzazione del disagio dei minori determinato da contesti familiari problematici. L'obiettivo è promuovere l'empowerment delle funzioni genitoriali e dei ruoli genitoriali in queste fasce sociali deboli. L’Assistenza Domiciliare Educativa viene attivata per contrastare situazioni di disagio sociale ed a rischio di emarginazione. L'obiettivo è offrire un supporto ai minori e alle loro famiglie, quando queste si trovino in difficoltà nelle svolgimento delle funzioni genitoriali ed educative, per impedimenti oggettivi (temporanei o strutturali), per deprivazione socio–economica e culturale, per limitazioni fisiche o psichiche. L’intento generale di questo tipo di intervento è di salvaguardare la qualità del rapporto genitori-figli, al fine di evitare l’allontanamento del minore dal proprio nucleo familiare. Ciò passa attraverso il sostegno attivo delle capacità genitoriali al fine di promuovere l’autonomia nella gestione delle funzioni educative e di cura. Il servizio prevede interventi di tipo educativo prestati da personale qualificato - educatore professionale - prevalentemente a domicilio, ma anche nei luoghi in cui si svolge in modo significativo la vita sociale e relazionale del minore.Possono essere attivati: 1) interventi educativi rivolti direttamente al minore, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo personale ed i rapporti con i membri del nucleo familiare e del contesto socio-ambientale di riferimento (es. sostegno ai compiti, accompagnamento nelle relazioni con il gruppo dei pari, accompagnamento allo sviluppo di autonomie attraverso esperienze pratiche in vari settori, ...). 2) Interventi di sostegno alla famiglia nello svolgimento delle sue funzioni educative e di cura attraverso: l'educazione all'ascolto e comprensione dei bisogni del minore; la definizione condivisa e la reciproca osservazione delle regole educative; la funzione di mediazione delle relazioni familiari; il sostegno ai genitori nell'imparare a gestire il rapporto con servizi e istituzioni; la funzione di stimolo e traduzione pratica nella gestione delle risorse e dell'organizzazione familiare dei principi educativi e del rispetto dei componenti il nucleo. 3) Attività di coordinamento e di mediazione con le agenzie educative e ricreative del territorio: - con la scuola per l'organizzazione delle attività di aiuto compiti e la definizione di strategie educative di continuità; - con i genitori, l'intervento è di sviluppo dell'interessamento dei genitori all'andamento scolastico del loro figlio e di supporto nei rapporti con il personale docente in occasione delle udienze; - con l'oratorio, le società sportive e culturali, i Centri di Aggregazione Giovanile, i centri estivi per favorire la partecipazione del minore ad attività ludico-ricreative, sportive e culturali e la sua integrazione/appartenenza a gruppi di pari; - interventi di promozione nell'accesso a prestazioni e servizi socio-sanitari (consultorio adolescenti, Neuropsichiatria Infantile).Il ventaglio delle situazioni di disagio familiare e l'intensità del rischio per il minore possono variare anche molto nelle diverse situazioni, determinando così una forte flessibilità e variabilità dell'intervento educativo attivabile. L'assistenza attivabile può essere sia di tipo domiciliare che territoriale e con un'intensità variabile (3-6-12 mesi). Il che determina una stima molto variabile dell'utenza raggiunta dell'utenza che può complessivamente venire raggiunta da questo servizio.